Educazione Fisica

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Angela Finocchiaro, Giovanna Mezzogiorno, Raffaella Rea, Sergio Rubini, Claudio Santamaria in Educazione Fisica
Angela Finocchiaro, Giovanna Mezzogiorno, Raffaella Rea, Sergio Rubini, Claudio Santamaria in Educazione Fisica
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La polizia raccoglierà le testimonianze dei vostri figli
(Preside Diana Peruggia – Giovanna Mezzogiorno)

I genitori di tre alunni vengono convocati dalla preside di una scuola media. Loro sono Franco Zucca (Claudio Santamaria), Carmen Majano (Raffaella Rea), Rossella Stanchi (Angela Finocchiaro), Aldo Stanchi (Sergio Rubini)
Passa un po’ di tempo per capire il motivo della convocazione, finché vengono informati dalla preside Diana Peruggia (Giovanna Mezzogiorno) che i loro figli sono i responsabili di un’azione molto grave. La cosa è difficile da credere e da accettare. La palestra si trasforma in un’aula di tribunale improvvisata, dove ha inizio un processo feroce nel tentativo ostinato di smentire e nascondere la verità.

Il film è tratto dal testo teatrale La Palestra di Giorgio Scianna. L’impianto teatrale resta anche nel girato in sequenza, secondo l’ordine reale delle scene, tutto all’interno in una stanza, la palestra della scuola, e ci porta alla rivelazione di un mistero e di un progressivo dramma. Come in una trappola vediamo i personaggi attratti in una palestra dalla quale non usciranno più come prima.

La regia è di Stefano Cipani, reduce dalla direzione di Mio Fratello rincorre i dinosauri (2019). La scrittura è di Damiano e Fabio D’Innocenzo. Inizialmente si delineano i caratteri. Il focoso e irascibile Franco, investitore benestante che non vuole perdere tempo, in quello che considera inizialmente un inutile malinteso; la sua amante Carmen, reduce da un divorzio, i pacati Rossella e Aldo, che si portano dietro pure il cagnolino, genitori adottivi di un ragazzo africano.

La figura rivelatrice del motivo dell’incontro è la preside della scuola. Una Giovanna Mezzogiorno nascosta visivamente nei panni di una donna introversa, emotiva ed intellettualmente impegnata. Così costume e trucco ne coprono parte della bellezza con capelli a caschetto, occhiali, mantella di lana e scarpe da ginnastica.
La convivenza forzata nell’ambiente della palestra è una prova attoriale intensa per un allestimento con tante parole e poca azione. Questo produce una concentrazione e simbiosi dei personaggi, favorita dalle scelte di regia e di montaggio, come dichiara Cipani:

Il montaggio è per scelta democratico e non lascia scampo a nessun personaggio, i quali sono sempre tutti presenti attraverso i piani d’ascolto che giocano un ruolo chiave nella lettura del film. Ho optato per un découpage classico le cui geometrie vengono dettate dall’emotività della scena.

Un punto cruciale diventa la scena in cui i genitori guardano un video rivelatore su un telefono e l’inquadratura osserva il loro punto di vista scorrendo i loro occhi sgomenti che piangono.
I genitori inizialmente si sentono dalla parte del bene, poi si spaventano, soprattutto per le possibili conseguenze per i figli. In un meccanismo di difesa si trasformano e trovano le peggiori motivazioni per coprire i loro ragazzi, spostando l’oggetto della colpevolezza. Si scoprono quasi peggiori dei loro rampolli, i quali ne sono quindi diventati il naturale prodotto deviato. L’inversione di prospettive porta ad accuse reciproche con cui persino la preside è dipinta dai genitori come una giustiziera vendicativa che non riconosce la verità.

Si toccano tematiche attuali e di cronaca come le aggressioni a insegnanti e corpo scolastico, stupro, video usati come vanto giovanili delle azioni peggiori. A margine pure una denuncia della mancanza di risorse di una struttura scolastica e i pericoli di una palestra fatiscente.
L’amore per i figli diventa difesa cieca mentre assistiamo al fallimento dell’educazione, genitoriale e scolastica, e del senso della giustizia.

Il titolo del film: Educazione Fisica diventa quindi metaforico anche della materia che si affronta in palestra che qui diventa il fallimento di un’educazione comportamentale, sentimentale e sessuale. Non mancano evoluzioni sociali per cui sono comunque i più ricchi e facoltosi ad avere migliori mezzi per cavarsela e sono i più poveri a essere sacrificati.

La claustrofobia delle scene dipinge una progressiva aggressività che da psicologica diventa fisica, trasformando una discussione animata in una lotta alla sopravvivenza. Le poche azioni diventano fatali portando la situazione dal giallo alla tragedia.

Cinematograficamente si può pensare a Carnage (2011) di Roman Polański, La parola ai giurati (1957) di Sidney Lumet ma pure I nostri ragazzi (2014) di Ivano De Matteo, dove c’era già Giovanna Mezzogiorno, e Il capitale umano (2014) di Paolo Virzì.

Resta il dubbio, da un punto di vista di realismo della situazione, sul perché una preside informi prima i genitori dei presunti carnefici invece che le autorità competenti. Dopotutto il suo ruolo è di garante di autorità che è anche eticamente molto motivata. La scelta è però funzionale dal punto di vista drammaturgico: preparare le famiglie dei ragazzi a un doloroso processo.
È impegnativo parlare di alcuni passaggi dello svolgimento senza rivelare dettagli che non rovinino la visione. Quindi il film, insolito per il panorama italiano, va visto.

 

Educazione fisica- locandina
Educazione fisica – Locandina

Educazione fisica

Regia: Stefano Cipani

Cast: Angela Finocchiaro, Giovanna Mezzogiorno, Raffaella Rea, Sergio Rubini, Claudio Santamaria

Durata: 89 minuti

Uscita: 16 marzo 2023

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