Graziano Galatone, regista di Shrek – Il Musical, si racconta

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Graziano Galatone regista di Shrek - Il Musical
Graziano Galatone regista di Shrek - Il Musical
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Graziano Galatone, attore, cantante e regista italiano, riporta in scena Shrek – Il Musical in una versione rinnovata e con un tour che tocca anche la Puglia, di cui è originario, passando dal Teatro Petruzzelli di Bari.

Graziano Galatone ha interpretato personaggi come Febo in Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante, Cavaradossi nella Tosca di Lucio Dalla e Renzo ne I Promessi Sposi – Opera Moderna di Michele Guardì e Pippo Flora e ci ha raccontato la sua esperienza fino a quest’ultima avventura.

Dopo aver interpretato i bei protagonisti ora dirige la storia dell’orco Shrek. Come è stato lavorare con cantautori come Cocciante e Lucio Dalla?

È faticoso interpretare i belli, fare diete e tenere la voce allenata, perché gli eroi hanno sempre voci tenorili, come Cavaradossi in Tosca. Ma amo farli. Febo mi ha dato grande opportunità. Cocciante è un grandissimo professionista. Cantante, musicista eccellente e compositore unico. Ricevere le sue note sul canto è stata una delle scuole musicali più importanti della mia vita. Non riesco a togliermi di dosso l’immagine di certi ruoli ma la porto con piacere.

L’esperienza successiva è stata con Lucio Dalla che vide Notre Dame de Paris a Milano. Mi prese come Cavaradossi nella sua Tosca. Un’Opera avanti per il suo tempo e con maestranze di pregio, come gli abiti di Giorgio Armani, prodotta da David Zard, che ha però subìto impatto con Notre Dame. Non fu compresa subito ma è riconoscibile nella scrittura e nel genio di Dalla.

Poi ho interpretato Renzo in I Promessi Sposi – Opera Moderna. Al di là dei testi, assorbiti dal fatto che si studiano a scuola, sembra davvero un’opera moderna. Piena di sonorità del Sud, con gli autori siciliani Flora e Guardì, nonostante la scrittura iniziale lombarda del romanzo.
Ho intrapreso il ruolo di Renzo con la lettura di un pugliese che emigra per cercare fortuna. Ribelle, a volte ingenuo.

L’opera vinse il Biglietto d’Oro in quell’anno. Guardì era poi impegnato in tv e gli ho chiesto di acquisire la regia, in piccolo, con un allestimento che ha avuto un discreto tour. Noto la familiarità del pubblico con la storia. Un’esperienza che porterò avanti finché avrò forza.

In Italia Shrek – Il Musical ha debuttato nel 2012 per la regia di Ned Grujic e Claudio Insegno. In cosa si distingue questa regia rispetto alla precedente italiana e cosa possiamo aspettarci?

Dopo i Promessi Sposi l’altra occasione di regia è stata appunto Shrek. Una produzione completamente nuova, diversa anche dalla regia italiana precedente. Purtroppo, manca l’orchestra dal vivo per i costi altissimi del portare un’orchestra in giro. Il cast proviene dalle più grandi scuole di musical e l’ho diretto con piacere perché questi artisti sono istrionici ed eclettici.

Ho introdotto scelte visive e narrative per avvicinare i più giovani, che vivono guardando e toccando schermi, al teatro. Lo schermo aiuta a sostenere la storia. I personaggi sono ironici e li ho voluti attualizzare ai giorni di oggi. Ho mescolato stili e tecniche per avere una bella regia e uno spettacolo che avvicina grandi e piccoli. Sono molto felice di questo lavoro.

C’è un rapporto fra gli eroi interpretati prima e l’antieroe Shrek?

C’è un’analogia tra il Gobbo di Notre Dame e l’orco. C’è un messaggio di non guardare le apparenze e di non dare un giudizio prima di guardare cosa hanno dentro questi personaggi. I grandi dovrebbero far capire l’importanza del messaggio dello spettacolo di andare oltre le apparenze. Quello è il bene che vince sul male.

Che ne pensa dei film di Shrek e del quinto in arrivo?

Ci sono state critiche all’ animazione del prossimo film da parte di appassionati e le condivido. Rendere troppo tecnologica l’animazione farebbe perdere il calore dell’animazione del primo film. Anche se i bambini scopriranno qualcosa di nuovo pure i grandi vogliono trovare qualcosa che piace.

Dirigerebbe eventuali versioni teatrali dei sequel?

Scrivere un musical significa avere attenzione alle musiche. In questo spettacolo ci sono musiche meravigliose. Ci dovrebbero essere compositori bravi per essere all’altezza e superarsi quando ci sono questi successi; come il primo Shrek o fu Notre Dame De Paris, anche se Cocciante provò a fare Il Piccolo Principe, Romeo e Giulietta e altro dopo quel successo.

Cosa possiamo dire al pubblico italiano ad apprezzare meglio il Musical come valore aggiunto al racconto di storia e personaggi?

C’è intanto una differenza fra cinema e teatro. Al cinema si cerca di superare la bidimensione dello schermo piatto. A teatro c’è una tridimensione dove l’attore, in scena, non può sbagliare, deve avere una preparazione fisica, mentale e artistica e non può interrompere la performance come si può fare al cinema. Deve cantare, ballare, recitare, suonare. Ci sono le entrate e uscite dalle quinte, il contatto col pubblico…sono pure cinque e oltre le dimensioni del teatro, se vogliamo. Lo spettacolo fuori casa, dal vivo, commentato con altri è un’altra cosa rispetto a qualunque streaming e schermo.

Tornare in Puglia per un pugliese ha un significato particolare oggi rispetto a ieri? Si lavora meglio in Puglia ora?

La Produzione di Shrek – Il Musical, AncheCinema, è pugliese. È difficile smontare le colonne del teatro italiane che sono Milano e Roma. In Puglia si mangia bene, il clima è ottimo. Il cinema e la tv hanno sfondato. Live ed eventi all’aperto vanno tanto. Sul teatro c’è ancora da lavorare ma possiamo farcela.

Shrek – Il Musical, dopo il debutto del 15 settembre al Teatro Petruzzelli di Bari, ha proseguito in tour a Benevento, Trento, Mantova, Ferrara, Vicenza, Palermo, Catania, Reggio Calabria, Bologna, Lugano, Brindisi, Martina Franca, Roma, Milano, Alba, Nichelino (TO), Prato e Bari, al Teatro AncheCinema, per poi tornare al Teatro Petruzzelli il 23 maggio e il prossimo 27 novembre al Teatro Ariston di Sanremo, in un calendario in continuo aggiornamento.

Shrek è un film d’animazione DreamWorks Animation di successo del 2001, tratto dal libro illustrato Shrek! del 1990 di William Steig. Film che ha vinto per primo l’Oscar come Miglior Film d’Animazione nel 2002, quando la categoria è stata creata per la prima volta.
Nel 2008 è diventato un musical, vincitore di premi, tra cui Tony Award,  con le musiche di Jeanine Tesori e il libretto di David Lindsay-AbaireMusical che ha debuttato a Seattle per andare poi a BroadwayWest End e tutto il mondo.

In Italia la prima versione, nel 2012, ha avuto la regia di Ned Grujic e Claudio Insegno.

Poi la produzione pugliese AncheCinema ha ottenuto i diritti ufficiali dal licenziatario Dreamworks Theatricals, parte di Universal Theatrical Group, ramo dedicato allo spettacolo dal vivo della Universal Pictures. Nel 2022 questa produzione ha rappresentato a Bari, Barletta e Catanzaro.

Leggi la recensione di Shrek – Il Musical.

 

 

 

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