Non vi tratterrò se volete andarvene, ma scegliete quale porta attraversare sulla base della vostra fede (Sig. Reed – Hugh Grant)
Perché crediamo in ciò che crediamo? Cosa è reale, e cosa siamo convinti lo sia? Esiste una unica religione primaria, alla base di tutte le altre? Quanto ci rendiamo conto che tutto nella vita sia un ciclo, un continuo ritorno del passato? Esiste allora una fonte primaria di ispirazione, una vera e unica idea originale alla base di tutte le altre presunte verità?
Questa deve essere stata l’evoluzione di domande che hanno colto il signor Reed, il personaggio interpretato da Hugh Grant, e che fanno leva sulle giovani protagoniste, con la loro capacità di accattivare ed intrigare sia loro che lo spettatore. Ma egli a sua volta cerca un confronto con loro, in modo che possa mettere in dubbio le loro teorie per prepararle a ricevere la sua grande verità. I personaggi riflettono, si sfidano a vicenda, dimostrando l’intento di far usare le parole come armi.
La storia affonda le sue radici nell’immortale disavventura di Hansel e Gretel, presentando due missionarie mormoni, le Sorella Barnes Paxton, che sperano di convertire gli inquilini della villa in cui abita il sopracitato signor Reed, che aveva presentato qualche tempo prima una richiesta di visita. La villa da fuori sembra normale, semplice e innocua, ma nasconderà nelle sue viscere un buco nero di incognite, circondato da silenziose pareti destinate ad asfissiare chi vi resterà troppo a lungo all’interno.
Un’altra protagonista, infatti, è la villa stessa, che ricorda la magione del primo capitolo della serie videoludica Resident Evil: senza telefono, senza televisione, claustrofobica nel suo horror vacui tipico degli arredamenti vecchio stile, come un museo che ricorda il passato, che contiene tracce del suo cammino nel mondo e che ci presenta le scelte di vita di un proprietario ormai sprofondato in una spirale di riflessioni senza fine, uno studioso prigioniero delle sue convinzioni, abbracciato alle sue tesi più che alla voglia di vivere, ossessionato nella sua assoluta ricerca di un’antica e unica verità teologica che ha mandato in pezzi la sua mente, e che ora trova appagamento e ragion d’essere solo nel dimostrare a se stesso e agli altri quanto i suoi studi e la sua scoperta siano tutto ciò che conta, arrivando alla tragica scelta di trasformare la sua curiosità in una caccia al tesoro da mostrare a chi è convinto di poter plagiare, costi quel che costi.
Hugh Grant ruba la scena con una grande prestazione, coprendo con uno strato di contagiosa affabilità, leggerezza e simpatia un ruolo di antagonista di per sé tipico del genere, intrecciandolo con le classiche interpretazioni della sua filmografia; anche le attrici protagoniste (Sophie Thatcher e Chloe East) sono molto brave nel rappresentare adeguate astuzia e ingenuità, comunque conformi alla loro età, in modo da non creare un contrasto con le inevitabili scelte infelici che si troveranno a compiere, ma anzi conferendo loro un ottimo realismo, che scivola però in parte nel terzo atto.
Infatti, dopo l’inizio intrigante, la discussione tra i personaggi decade, in quanto man mano la forza di voler mantenere il film su binari intellettuali scivola verso qualcosa di più classico, depauperando di fatto le aspettative nate nella prima parte. Si passa, infatti, ad una più classica fase horror di gioco di potere che purtroppo non soddisfa le attese ben costruite precedentemente, andando sul finale anche a mettere a dura prova il senso di sospensione di incredulità. L’ultimo segmento è infatti incapace di chiudere con la giusta cura alcuni dei punti aperti e ne lascia anche altri senza risposta, rendendo l’opera quasi essa stessa vittima del suo desiderio di mettere in discussione l’evoluzione della teologia e di voler spiegare forse troppo, cedendo di fronte all’allettante possibilità di virare verso scelte più canoniche ed un finale quasi affrettato che lascia un sapore di occasione parzialmente sprecata.
Heretic
Regia: Scott Beck, Bryan Woods
Attori: Hugh Grant, Sophie Thatcher, Chloe East, Topher Grace
Durata: 111 minuti
Uscita: 27 febbraio 2025